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Diffusione dell'uomo anatomicamente moderno in Europa

Questa vetrina illustra le tematiche che riguardano la comparsa e la diffusione dell'uomo moderno in Europa.

Sono esposti, oltre a modelli di crani dei primi uomini anatomicamente moderni, fra cui il notissimo reperto di Cro-magnon (Homo sapiens), i prodotti della tecnologia e, più in generale, della cultura materiale e spirituale dei gruppi di cacciatori-raccoglitori del Paleolitico superiore: manufatti litici (grattatoio, microgravettes) e su osso, oggetti ornamentali e artistici ("Venere" di Willendorf), sepolture e ricostruzioni di abitati.

E' presente inoltre la riproduzione della lampada in arenaria proveniente dalla celebre Grotta di Lascaux.

In base alla loro diffusione geografica e cronologica, gli studiosi hanno attribuito questi materiali a diverse culture, contraddistinguendole con nomi derivati da quelli di importanti giacimenti (Aurignaziano, Gravettiano, Solutreano, Maddaleniano, Epigravettiano ecc.). Nell'ambito della cosiddetta produzione artistica, evento la cui comparsa è strettamente associata a quella dell'uomo moderno, spiccano alcuni oggetti di "arte mobiliare".

Riguardo a questo aspetto, nelle vetrine sono esposti una serie di ciottoli recanti incisioni di grandi mammiferi (ciottolo con bisonte) dai livelli epigravettiani del giacimento di Riparo Tagliente, sui Monti Lessini (Verona).

 

Cranio di Homo sapiens (Cro-Magnon, Francia)
Cranio di Homo sapiens (Cro-Magnon, Francia)

Homo sapiens

Nel 1868 vennero scoperti presso il riparo di Cro-Magnon (Dordogna, Francia) cinque scheletri fossili, appartenenti a tre maschi adulti, una femmina ed un bambino, in un contesto archeologico caratterizzato da una stratigrafia estesa su più livelli, contenenti abbondanti reperti attribuibili all'Aurignaziano.

I caratteri morfologici di questi scheletri, riferiti ai più antichi rappresentanti di Homo sapiens presenti nel continente europeo, richiamavano quelli delle popolazioni africane e dei primi gruppi di uomini moderni ritrovati nel Vicino Oriente (Skhul e Quafzeh). Essi presentavano, infatti, statura elevata (intorno a 1 metro e 80 centimetri), cranio voluminoso (capacità cranica di circa 1.590 cm³), fronte e volta cranica alta, orbite strette e rettangolari, zigomi e mento pronunciati ed avevano perduto tutti quei tratti arcaici che caratterizzavano le forme umane precedenti.

 

Venere con specchio
Venere con specchio

Venere di Willendorf

Modello della celebre statuetta rinvenuta a Willendorf, sulle rive del Danubio (Austria).

Scolpita in un blocco di calcareo ed alta circa 11 centimetri, la statuetta rappresenta un'immagine femminile dal corpo tozzo.

Provenienti prevalentemente da contesti incerti, le statuette femminili paleolitiche, note anche come "veneri", sono presenti durante la fase intermedia del Paleolitico superiore dalla Siberia all'Atlantico.

Convenzionalmente rappresentate con tratti femminili marcati, in particolare ventre, seni ed anche, vengono perlopiù associate a riti di fecondità.

 

Modello di ciottolo con incisione di bisonte (Riparo Tagliente, Verona)
Modello di ciottolo con incisione di bisonte (Riparo Tagliente, Verona)

Ciottolo con bisonte

Il giacimento di Riparo Tagliente, situato sui Monti Lessini (Verona), a 250 m di altitudine è caratterizzato da un'importante sequenza stratigrafica che si sviluppa, con un'interruzione dovuta ad un episodio erosivo, tra circa 60.000 e 11.000 anni fa.

La parte superiore della sequenza, riferibile all'Epigravettiano, ha restituito, fra gli abbondanti reperti (suolo d'abitato), un'importante serie di opere d'arte mobiliare, realizzate su piccoli supporti. Notevole interesse presenta, in particolare, un gruppo di raffigurazioni animalistiche incise su supporti di osso e pietra. Quello rappresentato nell'immagine è uno dei più pregevoli: si tratta del modello di un ciottolo in calcare recante la raffigurazione incisa di un bisonte visto di profilo.