Le ovitrappole
Grazie alle indicazioni della Prof.ssa Marilena Leis - Professoressa del Dipartimento di Biologia ed Evoluzione presso il Dipartimento di Scienze della vita e biotecnologie - l’Orto Botanico si è dotato di ovitrappole in grado di attrarre le zanzare tigre per deporvi le uova. Si tratta di contenitori colorati di nero e riempiti di acqua, in cui è immerso un pezzo di legno o faesite. La zanzara tigre (Aedes albopictus) infatti, cerca luoghi scuri per mimetizzare le sue uova nere e superfici ruvide su cui attaccarle. Nell’acqua può essere aggiunto il Bacillus thuringensis, un batterio in grado di uccidere le larve una volta schiuse le uova. Il principio attivo è una proteina (cristalli di proteina) prodotta dal batterio, che viene assunta dalle larve con il cibo, ma che nel loro intestino viene decomposta in una tossina letale. In alternativa al B. thuringensis, si può semplicemente sostituire (ogni uno/due giorni) l’acqua contenuta nelle trappole, avendo cura di uccidere la moltitudine di larve che nel frattempo si è schiusa.
Una delle ovitrappole posizionate nell’Orto Botanico
Fonti e approfondimenti:
https://www.zanzaratigreonline.it/it/zanzare-e-virus/zanzare/aedes-albopictus
https://www.comune.fe.it/it/b/24903/lotta-integrata-alla-zanzara
https://ambiente.provincia.bz.it/ambiente-salute/zanzara-tigre-larvicidi.asp